La sentenza della Corte di Cassazione |
«Anche se allora vi siete assolti siete lo stesso coinvolti» (Fabrizio De Andrè). Secondo la Corte di Cassazione il reato contestato a Manetta, Novoa e Petriccioli consiste in un tentativo di concussione. Estinto ormai per prescrizione.
Manetta, Novoa e Petriccioli, imputati un interminabile processo per concussione, non sono stati assolti. Tutt'altro. Secondo La Corte di Cassazione, che nel 2012 ha annullato la sentenza di assoluzione della Corte di Appello di Genova, avrebbero dovuto essere condannati. Ma non è stato possibile perchè è intervenuta la prescrizione.
Di seguito ecco alcuni brani della sentenza:
«Il ricorso proposto dal Procuratore Generale della Repubblica (contro la sentenza di assoluzione) è fondato. La Corte di Appello di Genova, nel confermare l'assoluzione degli imputati per insufficenza della prova dell'elemento psicologico del reato, ha basato il suo convincimento su una serie di considerazioni che in realtà non hanno alcuna valenza a tal fine» (..)
«..la falsificazione dei documenti, come ben osservato dal ricorrente, può trovare agevole spiegazione proprio nella finalità di corroborare la pretesa di buona fede da parte degli imputati e senza dubbio realizza un significativo elemento di riscontro dell'accusa complessiva malafede» (..)
«In definitiva, appaiono carenti e palesemente illogici
tutti gli argomenti addotti in sentenza di appello per ritenere insufficiente la prova della sussistenza dell'elemento psicologico del reato.
In questa situazione si imporrebbe in accoglimento del ricorso del Procuratore Generale, l'annullamento con rinvio della sentenza di assoluzione impugnata per dare modo alla Corte di merito di rivisitare l'intera vicenda, procedendo ad un nuovo e più approfondito esame delle rsultanze processuali. (..) Il reato contestato consiste in un tentativo di concussione, (..) ormai estino per prescrizione.»
Sotto, ll testo integrale della sentenza. |
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