di Maurizio Bardi
L’emergenza degli uffici giudiziari del Tribunale di Massa e della sezione distaccata di Pontremoli è stata al centro di un incontro, svoltosi alla fine di ottobre del 2010, alla Commissione Giustizia del Senato tra il capogruppo Idv al Senato Felice Belisario e una delegazione composta dal sindaco pontremolese Franco Gussoni, dal presidente degli avvocati di Massa Carrara Salvatore Gioè e dagli avvocati Francesco e Marco Bertocchi.
Obiettivo dell’iniziativa era la difesa degli uffici giudiziari della Provincia di Massa Carrara che rischiano la chiusura in quanto, con la revisione delle circoscrizioni, ogni circosrizione dovrebbe avere almeno 15 magistrati, mentre a quel tempo ce ne erano quattordici di cui cinque in procinto di andare in pensione.
Poche settimane dopo, il 3 dicembre 2010, sono stato condannato dal giudice Ermellini, del Tribunale di Pontremoli, al pagamento di 500.000 Euro di danni a favore di Di Pietro relativamente al problema di un dominio conteso.
Avvocati di
Di Pietro erano Francesco e Marco Bertocchi, gli stessi che alla fine di ottobre avevano perorato la causa degli uffici giudiziari di Pontremoli presso la Commisione Giustizia del Senato rappresentata in quel caso dal Senatore Felice Belisario, altro difensore di Di Pietro.
Ricapitoliamo
Con tutto il rispetto, c'è qualcosa di strano nella vicenda della sentenza del giudice Ermellini a favore di Antonio Di Pietro. Un mese prima della sentenza, Felice Belisario riceve al Senato una delegazione del Tribunale di Pontremoli a rischio chiusura e qualche giorno dopo presenta un'interrogazione per chiedere più risorse per gli uffici giudiziari della cittadina toscana. Chi era l'avvocato di Di Pietro nella causa in questione? Felice Belisario.
Il 3 dicembre scorso il giudice del Tribunale di Pontremoli, Maurizio Ermellini deposita una sentenza che attribuisce 500.000 di risarcimento in favore di Antonio Di Pietro più circa altri 160.000 euro di interessi e spese legali. La vicenda giudiziaria è abbastanza nota, documentata su questo sito ed attualmente pendente presso la Corte di Appello di Genova.
Insomma Belisario prende molto a cuore le vicende del tribunale di Pontremoli e il suo interessamento ha un ampio risalto nelle pagine dei giornali. La cosa non deve meravigliare.
Ricordo chi è l'avvocato che ha rappresenta Di Pietro nella causa: Felice Belisario. E ricordo dov'è domiciliato a Pontremoli: nello studio degli avvocati Francesco e Marco Bertocchi, il quale è anche segretario cittadino del Pd.
Impensabile sospettare che l'interessamento del senatore Belisario abbia potuto condizionare il giudice che ha stilato la sentenza?
Certo la sentenza, a parte la sconcertante cifra del rimborso, presenta alcune stranezze.
Il giudice Ermellini dopo aver riconosciuto che i danni sarebbero stati inferti dall'editore pontremolese all'Idv, ha attribuito il risarcimento a Di Pietro e non al partito. Come se il magistrato della piccola cittadina toscana desse per scontato che l'Idv è proprietà privata dell'ex pm. E come dargli torto?
Tornando a Felice Belisario mi limito a porre una sola domanda: non avrebbe mostrato, il capo dei senatori Idv, un maggiore buon gusto nell'astenersi almeno dal presentare a suo nome l'interrogazione?
E poi c'è un'altra stranezza.
La sentenza del giudice Ermellini si è basata su tre testimonianze richieste dallo stesso stesso Belisario: quelle di Silvana Mura, di Miriam Asioli e di Samuela Filosi. Che sono false.
Il paradosso sta nel fatto che per dimostrarlo non occorrono indagini complicate.
Le prove stanno semplicemente scritte nei verbali della causa.
Lo dimostrano i documenti allegati alla denuncia querela da me presentata il 21 marzo 2011 alla polizia di Massa e che si possono consultare su questo blog.
Le prove erano nel fascicolo di causa e quindi ritengo che il giudice Ermellini le abbia lette.
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