Bionde
e brune
pagine scelte da «Il
valzer degli addii», Milan Kundera
[...]
«Tipico comportamento da bionda», disse il dottor
Skreta senza il minimo stupore.
«Credete che ci sia differenza tra bionde e brune?»
domando Bertlef.
«Naturalmente,» disse il dottor Skreta. «I
capelli biondi e i capelli neri sono due poli opposti del
carattere umano. I capelli neri significano virilità,
coraggio, franchezza, azione, mentre quelli biondi sono il
simbolo della femminilità, della tenerezza, dell'impotenza
e della passività. Le bionde, quindi, sono doppiamente
donne. Una principessa non può che avere capelli chiari.
E' per questo che le donne, per essere il più possibile
femminili, si tingono di biondo e mai di nero.»
«Sarebbe interessente sapere in quale modo i pigmenti
esercitino il loro influsso sull'anima umana,» disse
Bertlef in tono dubbioso.
«Non si tratta dei pigmenti, ma della simbologia dei
colori. Una bionda si adatta inconsciamente ai propri capelli.
Soprattutto se questa bionda è una bruna che si è
fatta tingere di biondo. Essa vuol essere fedele al suo colore
e si comporta come un essere fragile, una bambola frivola,
una creatura esclusivamente preoccupata della sua apparenza.
E questa creatura esige tenerezza e favori, galanteria e alimenti,
non è capace di far nulla da sola, è tutta delicatezza
di fuori e volgarità di dentro. Se i capelli neri diventassero
una moda universale, si vivrebbe assai meglio in questo mondo.
Sarebbe la riforma sociale più utile che sia mai stata
realizzata»
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